Home - L`Artigiano Comasco

IN PRIMO PIANO

L’Europa guarda avanti: nel futuro prodotti sempre più durevoli, riparabili e riciclabili.

Il 30 marzo 2022 la Commissione Europea ha pubblicato un nuovo pacchetto di proposte sull’economia circolare. Il fine è quello di rafforzare un paradigma economico e produttivo tale per cui tutti i prodotti venduti nel mercato unico soddisfino criteri standard di riparabilità e durabilità, assicurando che tutti i beni fisici in commercio siano rispettosi dell’ambiente, circolari ed efficienti per tutto il loro ciclo di vita. La mossa rientra nella strategia ormai nota di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, puntando ad allungare la durata media dei prodotti presenti sul mercato. Tutte le categorie merceologiche saranno difatti interessate dal cambio di passo: dai prodotti di arredamento ai macchinari, dagli scanner ai pannelli solari, passando per il settore alimentare fino a quello delle costruzioni.

Un piano speciale è dedicato al tessile, frutto dell’impegno dell’Unione Europea per porre un freno al fenomeno del fast fashion e agli sprechi che inevitabilmente accompagnano la produzione in massa di capi di bassa qualità, distribuiti poi sul mercato a prezzi ridotti. Il piano definisce misure concrete da attuare tra il 2022 e il 2024, come l’introduzione di nuovi percentuali minime obbligatorie di fibre riciclate, controlli rigorosi sul greenwashing, misure contro il rilascio accidentale di microplastiche, nonché incentivi per il sostegno alla ricerca e allo sviluppo per le transizioni verde e digitale in campo tessile.

Già in discussione è poi anche una serie di misure e obbligazioni rivolte ai materiali da costruzione: la proposta intende rafforzare le norme in vigore per valutare le loro prestazioni ambientali e climatiche, semplificando l`elaborazione di standard comuni, rimuovendo gli ostacoli alla libera circolazione nel mercato interno e incentivando norme più chiare per gli operatori economici lungo la catena di approvvigionamento. In concreto, una volta che le future regole saranno implementate, sarà necessario progettare e produrre un prodotto da costruzione, così come il suo imballaggio, nel rispetto delle norme ambientali stabilite, dando sempre la preferenza a materiali riciclati e riciclabili, fornendo anche, nelle banche dati dei prodotti, le istruzioni per l`uso e la riparazione.

Altre proposte saranno presentate da qui alla fine dell`anno e riguarderanno innanzitutto i prodotti dall`impronta ambientale più significativa, come mobili, materassi, pneumatici, detersivi e vernici. Sarà poi il turno dei prodotti elettronici, e in particolare della lotta contro l`obsolescenza programmata di molti elettrodomestici e dispositivi. In quest’ottica, si punta anche a fare un salto di qualità nell’informazione e nella sensibilizzazione dei consumatori: saranno introdotti passaporti digitali che consentiranno a tutti di prendere visione delle informazioni sull’origine delle componenti, sul loro impatto ambientale e sul ciclo di vita del prodotto. Il venditore sarà anche obbligato a fornire informazioni su riparabilità e disponibilità di pezzi di ricambio, o un manuale di riparazione. I produttori e i venditori decideranno il modo più appropriato per fornire tali informazioni al consumatore, sia esso sull`imballaggio o nella descrizione del prodotto sul sito web; in ogni caso, tali informazioni dovranno essere fornite prima dell`acquisto e in modo chiaro e comprensibile.

Dal punto di vista procedurale, la Commissione stabilirà i principi fondamentali in una direttiva quadro, che verranno poi tradotti in un normative specifiche per ogni categoria di prodotto nei prossimi mesi e anni, con obblighi tecnici e ambientali precisi. In attesa della loro definizione, dal tessile agli altri settori è ormai chiara l’esigenza di avviare cambiamenti significativi nel modo di produrre e consumare, che portino alla realizzazione di prodotti che siano durevoli, riciclabili e non da ultimo riparabili. Per imprese e consumatori si tratta senza dubbio di ripensare un modo di produrre e consumare, nella consapevolezza però di non poter rimanere indietro rispetto al cambiamento che avanza e nella certezza che il nuovo paradigma garantirà nel tempo una maggiore sostenibilità sociale, economica e ambientale.